Legend of "lady" Blackbird - la leggenda della merla

Tanto, tanto tempo fa, quando i carretti trasportavano merci
e cristiani e la gente si salutava per le strade alzando il tono della
voce e tutto accadeva al ritmo delle
campane e delle stagioni, in un paesino sperduto tra le Alpi che ancora non si preoccupavano di essere
italiane o svizzere, si aspettava, con la
pazienza delle filatrici, la fine del gran gelo invernale.
In quel tempo remoto, sapete, il mese di gennaio
aveva solo 29 giorni e i merli erano
bianchi.
Successe allora che una merla, che aveva patito la
morsa del freddo e la penuria del cibo,
durante tutto il mese di gennaio, restandosene accovacciata nel suo nido per proteggere se stessa e i
suoi piccoli dal pericolo di morire
assiderati, questa madre malnutrita, intirizzita e sfinita dai patimenti, si svegli la mattina del 29
gennaio ed ebbe una.......folgorazione:
quello era l'ultimo giorno del mese più freddo e impietoso dell'anno, già l'indomani, con l'inizio di
febbraio, sarebbero tornate le speranze di
una vita più facile........... già si sarebbe annusata primavera...........
In preda ad una incontenibile gioia, la merla
raccolse a sè tutte le ultime forze rimaste
e si librò in un volo stentato e disperato, gridando tutta la sua contentezza per la fine di quel mese ingeneroso che
doveva lasciare il posto a nuove speranze e
nuovi voli.
Resa ardita dalle sue stesse parole, la merla
prese a sbeffeggiare senza ritegno il mese
di gennaio che era al lumicino e solo l'indomani non avrebbe più fatto paura a nessuno degli abitanti del paese, nè
alle bestie, nè agli uomini e tutti, esseri
viventi e paesaggio, si sarebbero affrancati dal giogo di tanto tiranno.
Ma.......nessuna cosa nel mondo va come vorremmo o
come sembrerebbe dovesse andare e così
successe che.........
Il mese di gennaio, disturbato nei suoi
preparativi di partenza dalle grida acute
della merla, si fece attento e ascoltò con irritazione sempre più viva gli insulti che l'ardita bestiola gli lanciava, e ne fu
offeso, cos' offeso ed irritato
che..........
Chiese perentoriamente 3 giorni in più al mese di
febbraio e nei giorni 29, 30 e 31, scatenò
il freddo più tagliente di tutto l'inverno, impegnandosi ben bene che non mancasse la neve e il ghiaccio e il
freddo vento di tramontana.
Tutto il paesino fu ben presto avvolto dalla morsa
del freddo e fu costretto ancora una volta
a richiudersi in casa presso i camini accesi.
La povera, incauta merla, che aveva per casa solo
un nido di sterpi, fu costretta a lasciare
il suo posto tra gli alberi e ad avvicinarsi il più possibile ai comignoli delle case, da cui usciva il
tepore del fumo.
Il tepore, sì, ma anche la nera
fuliggine.........che in poco tempo si
depositò sul nido e sui suoi abitanti, tingendoli
di nero.
Ed è per questo,
che da allora, il mese di febbraio ha 28 giorni ed i merli sfoggiano un bel piumaggio corvino.

A long time ago, when the wheelbarrows transported commodities and
Christians, and people were greeted themselves on the the roads lifting the tone of the voice, and all of that happened
to the rhythm of the bells and the seasons, in a lost little country among the
Alpes where they didn't still worry about
to be Italian or Swiss, it was waited, with the patience of the spinners, the
end of the big winter cold. In that remote time, you know, the month of January had only 29 days and
the blackbirds were white. It happened then that a lady blackbird, that suffered the vice of cold
and the shortage of the food, during all the month of January, remaining in its
nest in order to protect itself and its little ones from the danger to die
frozen, this mother fed-ached, numbed and worn-out from the sufferings, wide awake the 29 morning
of January and had ....... a fulguration: that was the last day of the coldest and uncompassionatemonth of the
year, already the next day, with the beginning of February, the hopes of an
easier life would have returned........... spring would already be
sniffed.......... Prey to an uncontrollable joy, the lady blackbird picked up to all the last remained strengths
and hovered itself in a difficult and desperate flight, shouting all of its
cheerfulness for the end of that ungenerous month that the place had to leave
to new hopes and new flights. Made game by own words, the bird started to make pranks
without reserves of the month of January that was at the end and about the next
day it would not have frightened anymore none of the inhabitants of the
country, neither to the beasts, neither to the men and all, living beings and
landscape, they would be freed by the yoke of so much tyrant. But.......nothing in the world goes as we would want or as it would
seem to go and so it happened
that......... The month of January, disturbed in his preparations of departure by the
acute cries of the lady blackbird, did
him careful and listened with more and more irritation the insults that the
animal launched him lives, and it was so offended and irritated that.......... He asked without reserves 3 days to the month of February and in the
days 29, 30 and 31, instigated the sharpest cold in the whole winter, hocking
better and better itself that it didn't miss the snow and the ice and the cold
wind of north. All the little country was soon
wound by the vice of the cold and it was forced once more to close again him in
the house near the turned on fireplaces. The poor, imprudent lady blackbird, that had only for house a poor nest,
was forced to leave its place among the trees and to draw near the more
possible to the chimney pots of the houses, of which the warmth of the smoke
went out. The warmth, yes, but also the black soot.........what in little time it
was deposited on the nest and on its inhabitants dyeing them of black. And it is for this, that since then, the month of February has 28 days
and the blackbirds show off a beautiful corvine plumage.